Come avviene lo sfruttamento delle mucche da latte negli allevamenti intensivi?
L’uomo è l’unico essere vivente al mondo che dopo lo svezzamento continua ad assumere latte con la giustificazione che fa bene alle ossa, che è un alimento completo e che serve per assimilare il calcio e quindi prevenire l’osteoporosi. Per produrre il latte vaccino necessario a nutrire la popolazione è aumentato lo sfruttamento di mucche da latte negli allevamenti intensivi italiani e la domanda che ci si pone è se il latte fa davvero bene e se è davvero necessario visto quello che comporta la sua produzione.
Per prima cosa è importante partire dalla base di un allevamento di bovini da latte in Italia. Oltre alla struttura dove tenere le mucche, bisogna calcolare che vanno abbeverate, nutrite e controllate costantemente anche da veterinari. Inoltre è necessario valutare come smaltire il letame che viene prodotto in grandi quantità, che deve essere eliminato o utilizzato per concimare terreni agricoli.
Mucca da latte prezzo
Questo varia a seconda del pedigree del bovino, dall’azienda di provenienza, dalla sua razza. La razza migliore di mucche da latte è la Frisona e il suo prezzo può variare dai 500 ai 5000 euro in base ai requisiti sopraccitati.
Stabilito dunque che avere un allevamento intensivo di mucche ha dei costi molto elevati è importante non dimenticare che gli allevamenti bovini da latte in Italia non prevedono solo lo sfruttamento delle mucche sempre gravide ma anche lo smaltimento dei loro cuccioli.
L’orrore che si cela dietro la produzione di questa bevanda è l’uccisione di tutti i vitelli che vengono messi al mondo solo per attivare fisiologicamente l’allattamento naturale della mucca che poi viene spremuta come un limone mentre il vitello finisce dritto al macello. Questo avviene in allevamenti intensivi dove i bovini da latte vivono stipati in box e difficilmente pascolano nel verde con i loro piccoli, immagine che invece viene mostrata nelle pubblicità stereotipate per colpire positivamente il consumatore finale.
La mucca da latte in natura vive oltre 20 anni. Nell’allevamento intensivo la sua vita si accorcia a 5 anni perché viene allevata per produrre fino a 10 volte la quantità di latte che dovrebbe produrre secondo natura. Ma questo non è tutto. Per produrre un litro di latte la mucca produce altri tre litri di liquami che finiscono per inquinare il terreno.
Inoltre per garantire la sua salute viene imbottita di farmaci, proteine e antibiotici per ridurre la formazione di mastiti alle mammelle e altre malattie dovute al forte stress e alla mungitura che avviene ripetutamente con macchinari automatizzati che spremono le mammelle senza alcun riguardo. Tornando al discorso di integratori, proteine e antibiotici che la mucca è costretta ad assimilare nel corso della sua vita, anche se l’uso di questi farmaci è consentito in certi limiti, queste sostanze vengono poi riversate nel latte e di conseguenza anche nei prodotti come carni e formaggi che finiscono sulle nostre tavole.
Lo sfruttamento di mucche da latte è una tematica di cui si parla poco perché il latte è uno dei principali alimenti di cui la popolazione occidentale non può fare a meno. Questi allevamenti non solo sfruttano le mucche e condannano i vitelli al macello ma inquinano anche l’ambiente con i liquami prodotti da questi bovini che filtrano nel terreno inquinandolo.
Questo massacro e sfruttamento vale davvero la pena? Il latte vaccino è davvero importante per l’essere umano?
Alcuni studi hanno dimostrato che il latte effettivamente contiene una buona quantità di calcio così come altri alimenti disponibili in natura, tra i quali erbe officinali come basilico, salvia e rosmarino. Il problema della carenza di calcio nel corpo umano è causato dalle diete sbilanciate di proteine di origine animale.
Paradossalmente bevendo il latte il corpo umano per metabolizzarlo è costretto a sequestrare quantità di calcio dalle ossa! Un altro dei problemi che nascono con l’assunzione di latte è la sua digeribilità. Il neonato, dopo lo svezzamento, smette in modo naturale di produrre lattasi, l’enzima necessario per digerire il latte materno.
Per questo non sarà pi ù in grado di sintetizzare alcun tipo di latte, sia umano sia di altre specie animali. Le stime attuali segnalano che più di 2/3 della popolazione mondiale sia intollerante al latte. Nonostante l’aumento del problema dell’inquinamento dovuto agli allevamenti intensivi di mucche da latte, l’elevato consumo di acqua e l’inquinamento ambientale provocato dai loro gas e liquami, il disboscamento di aree boschive per la produzione dei mangimi, oggi il latte è arrivato anche in alcuni paesi orientali modificandone l’alimentazione tradizionale!