Fiere Industriali: appuntamenti immancabili per le aziende
Molto spesso ci si chiede perché non si ha successo con la propria azienda o comunque per quale motivo si è poco conosciuti. Al giorno d’oggi, un piccolo commerciante o l’azienda locale non può avvalersi solo di clientela del luogo, se si vuole crescere bisogna confrontarsi e capire cosa ci offre il mercato aziendale frequentando attivamente ed informandosi sulle fiere di settore.
Perché le fiere aziendali di settore sono importanti ?Perché partecipare?
Organizzazione impeccabile, programma, spazi enormi, padiglioni su padiglioni, scrivanie colme di volantini, cataloghi, prodotti, depliants, gadgets ed ancora, tutor, workshop, laboratori. Non importa quale sia il settore, ma una grande fiera è strutturata così solitamente: dal Romics al Salone del Libro; dal Cosmoprof alla Fiera dell’Artigianato; dalla Fiera dell’Agricoltura alla Borsa Internazionale del Turismo, e così via.
La fiera viene vista spesso come una perdita di tempo per alcuni commercianti che la vedono tale perché vogliono vendere e non interagire con gli altri competitors ,quando l’intento fieristico è altro.
Da visitatore ad azienda: il modo in cui si affronta una fiera
Per entrare nel vivo della questione bisogna capire cosa può rappresentare una fiera per una piccola realtà, per un commerciante e per un imprenditore. Vi spiego concretamente cosa può essere ad esempio una fiera per un agente di viaggi.
La Borsa Internazione del Turismo nota come BIT è una fiera che si tiene ogni anno a Rimini nella prima metà del mese di Ottobre e che ottiene altissimi numeri di visitatori. In ordine, cosa accade anche nel più piccolo imprenditore? Un agente di viaggi, in veste di visitatore, sa che in quella data avviene questo evento e comincia sin da subito ad organizzarsi stampando preventivamente i bigliettini da visita della propria attività e porta con sé taccuino e trolley per conservare il materiale.
Una volta giunti sul posto si rende nota la propria attività al tour operator interessato che a sua volta presenta i propri progetti, le offerte attive, dà i propri contatti e l’agente consegna il proprio bigliettino da visita, insomma avviene un feedback lavorativo.
Può accadere anche il contrario che un piccolo tour operator, organizzatore di viaggi di gruppo o in guide turistiche specializzato da anni in questo settore, voglia far conoscere il proprio marchio tra i grandi colossi del turismo italiano e così decide di affittare uno stand in quel complesso fieristico.
Si evince, dunque, dalle interviste effettuate, che tali eventi non sono altro che un’occasione non di seccatura ma di crescita un buon punto di inizio per evolversi, una ricerca stimolante, conoscenza delle altre realtà, confronto e anche vendita.
Partecipare ad una fiera come azienda vuol dire esistere,esserci.
Se si partecipa attivamente ad una fiera, anche il piccolo imprenditore dovrà mettere in atto le più semplici strategie di marketing aziendale poiché ci saranno i potenziali clienti e partners, pertanto bisogna dare una bella immagine del proprio marchio e farsi notare. Grazie ai social, Facebook in primis ed Instagram, si comincia a dare una buona immagine della propria realtà, si fa capire di esistere e di valere sul mercato.
Inoltre sono importanti i già citati bigliettini da visita ma anche le brochure, i cartelloni e i volantini su cui sono esposti i prodotti che si intendono valorizzare, sponsorizzare e vendere sottolineandone la propria unicità. In molti casi, si producono anche gadgets con motti pubblicitari o col logo dell’azienda così da imprimere al conoscitore questa realtà lavorativa.
Praticamente si possono proporre anche workshop o colloqui conoscitivi. Il personale in fiera dell’azienda deve essere abituato alle pubbliche relazioni, conoscere bene il suo mestiere e deve saper colloquiare sia col competitor, con la grande azienda che col cliente.