Mosche della frutta: come riconoscerle ed evitarle
Le mosche della frutta sono dei parassiti incredibilmente fastidiosi: possono distruggere una serie di colture di frutta e verdura in un breve lasso di tempo. È straziante coltivare e nutrire un albero per anni, sostenuto dall’anticipazione del tuo primo frutto succoso e vedere il sogno infranto da un piccolo insetto volante e dalle sue larve.
Se sei un coltivatore esperto, in realtà è tua responsabilità controllare attivamente la presenza di queste mosche della frutta nel tuo giardino, se invece sei un amatoriale oppure hai ereditato queste piante da coltivazioni appartenute ai tuoi nonni, o ai vecchi proprietari del terreno che hai acquistato, in questo articolo cercheremo di darti alcune idee che dovrebbero aiutarti a goderti i frutti del tuo lavoro.
Ciclo vitale e riproduzione delle mosche della frutta
Le mosche della frutta comune che abbiamo qui in Occidente sono quelle mediterranee, il cui nome scientifico è Ceratitis capitata, che si pensa provengano dall’Africa tropicale, ma sono presenteiin Europa già da diversi decenni.
L’attività delle mosche della frutta dipende principalmente dalla temperatura ambientale. A fine primavera, estate e autunno sono più attive. Durante l’inverno, esse possono diventare inattive al freddo, tuttavia in alcuni casi riescono a sopravvivere anche durante questa stagione in tutte le fasi del loro ciclo di vita e quando le temperature iniziano a riscaldarsi, i nuovi adulti iniziano a emergere dalle loro buche o assemblamenti nel terreno e gli adulti sopravvissuti iniziano a diventare attivi, mediamente intorno alla prima decina di maggio. Le mosche adulte in genere vivono per 2-3 mesi (riescono a compiere fino a 5 cicli vitali di 20 giorni prima di morire) e si trovano spesso nel fogliame degli alberi da frutto. Finché i frutti sono disponibili, tendono a non diffondersi oltre i 20-50 metri dal loro luogo di origine.
Dopo l’accoppiamento, le femmine cercheranno un ospite adatto in cui depositare le uova. I frutti di bosco (come le albicocche) sono maggiormente preferibili dei frutti più duri come mele e pere, ma dove le popolazioni sono più numerose, e quindi ampia concorrenzialità animale al parassitismo, o c’è una mancanza di frutti preferiti, è possibile infestare una gamma molto più ampia di specie vegetali.
Le larve (vermi) si schiuderanno entro 2-4 giorni. Queste piccole larve bianche hanno una lunghezza di 1 mm ma raggiungono una lunghezza di circa 8 mm e sono ciò che la maggior parte delle persone riconosce come mosche della frutta. La loro attività fa marcire e rovinare la frutta. Una volta cresciute completamente, le larve lasciano il frutto e si nascondono nel terreno per pupare. Le pupe assomigliano a una piccola capsula marrone lunga circa 6 mm. La fase della pupa varia con la temperatura, dura circa 2 settimane in estate e può durare circa 7 settimane durante l’inverno. Alla fine l’adulto emerge dal covo pupale e ritorna nel terreno.
Quanto sono gravi le infestazioni da mosche della frutta?
Oltre ad essere un fastidio visivo, le mosche della frutta hanno il potenziale per contaminare il cibo con batteri e altri agenti patogeni. Per evitare un’infestazione da moscerini, una volta staccato il frutto dall’albero o dopo il suo acquisto, conservare i prodotti in contenitori ermetici o in frigorifero e ispezionare la frutta o la verdura introdotte in casa. Il loro potenziale nocivo è anche igienico oltre che fastidioso.
Come sbarazzarsi delle mosche della frutta utilizzando una trappola fai-da-te
Esistono molti preparati chimici in commercio, ma essi vanno miscelati con molta attenzione e sono altamente tossici, perché per l’appunto mirano ad uccidere. In casa possono esserci dei bambini e bisogna fare il doppio delle attenzioni, sia quando questi vengono usati, a non lasciare tracce in giro sui vari ripiani, sia quando vengono riposti dopo l’uso.
A queste alternative noi preferiamo quelle naturali, che sono ecologiche, economiche e di facile produzione. Vediamo insieme le tre alternative migliori a nostro avviso.
- Prepara una trappola con aceto di mele e involucro di plastica
Per questa trappola per mosche di frutta fai-da-te, versa un po’ di aceto di mele in un bicchiere o rimuovi il tappo da una bottiglia (non deve essere necessariamente pieno, funzionerà anche semivuoto, evitiamo gli sprechi). Coprire l’apertura in un involucro di plastica (andrà benissimo la pellicola per alimenti) e fissarla con un elastico. Quindi, fare alcuni piccoli fori per far entrare le mosche della frutta, esse saranno così attratte dal profumo di aceto e non potranno uscire una volta entrate.
Per una possibilità ancora migliore di successo, crea diverse trappole e mettile in giro per la tua cucina oppure agganciate agli alberi da frutto.
- Intrappola le mosche con un cono di carta, aceto e frutta vecchia
Metti un po’ di aceto (anche di vino va bene) e un pezzo di frutta molto matura in un barattolo. Quindi, arrotolare un po’ di carta oleata o forno a cono e inserirla in maniera salda nel barattolo, posizionando l’apertura stretta verso il basso. (Successivamente puoi riciclare o compostare l’imbuto fatto in casa per nuove trappole). L’odore dei prodotti in decomposizione aiuterà ad attirare le mosche della frutta nella miscela, ma la parte del cono di questa trappola per mosche di frutta rende difficile per loro uscire. Anche in questo caso puoi ottimizzare creandone diverse e lasciandole agire insieme.
- Annega le mosche lasciando fuori una ciotola di aceto e sapone per i piatti
Se trovi che i tuoi moscerini della frutta sono impermeabili al tuo involucro di plastica o alle trappole dei coni di carta, rendendo così inefficaci i primi due metodi, prova ad aggiungere tre gocce di detersivo per piatti in una ciotola di aceto e lascialo scoperto. Il sapone taglia la tensione superficiale dell’aceto in modo che le mosche affondino e affoghino.