Perché è importante una traduzione certificata all’estero
Esistono traduzioni e traduzioni certificate, le ultime sono perfette nel caso di lingue poco comuni e difficili. Ad esempio, una traduzione certificata italiano danese non è alla portata di tutti. Ecco perché esistono delle figure preposte, scopriamo di più.
Che cos’è una traduzione certificata?
La traduzione certificata non è una semplice traduzione in quanto questo documento viene compiuto da un professionista traduttore iscritto a un tribunale che firma quanto scritto e la certifica. Rispetto alla traduzione giurata (sul sito pierangelosassi.it puoi approfondire l’argomento) è diversa perché la prima ha un valore legale e subisce un processo di asseverazione ovvero una certificazione da parte di un esperto professionista.
Rispetto a una classica traduzione, che consiste nel tradurre un documento parola per parola, concetto per concetto, quella certificata deve essere validata e firmata dal traduttore fisico; quest’ultimo non dovrà recarsi in un tribunale, sottoscrivere un verbale di giuramento, apporre delle marche da bollo sulle pagine e avvalersi di un funzionario del tribunale che finalizza la validazione legale della traduzione.
Ciò significa una traduzione pronta in poco tempo e che non ha bisogno delle marche da bollo. Chi utilizza questo tipo di servizio è una persona in causa presso un tribunale che parla un’altra lingua per cui è necessario tradurre tutti i documenti del caso per sottoporli poi all’esamina ma non solo. La tradizione certificata è utile anche a chi cerca lavoro all’estero, a chi intende sposarsi con un cittadino straniero, a tradurre certificati di nascita o documenti importanti per un’eventuale cittadinanza. Insomma, i casi sono tanti e più disparati.
Quali sono gli step per fare una traduzione certificata?
Gli step per fare una traduzione certificata sono questi: far tradurre il documento a un professionista che deve essere iscritto all’albo dei traduttori e interpreti del tribunale di riferimento, esistono anche dei freelance che offrono lo stesso servizio ma è necessario specificare la richiesta di certificazione fin dall’inizio per evitare brutte sorprese alla fine.
Ci sono anche delle agenzie di traduttori con delle figure preposte a questo tipo di documentazione. Rivolgersi a un traduttore non professionista potrebbe significare fare riferimento a una persona che non ha le basi per produrre quel tipo di documento e che potrebbe fare dei piccoli errori che modificano tutto il senso del testo perciò meglio non sottovalutare questo aspetto.
Per fare l’asseverazione con postilla per l’estero, il documento dovrà essere lasciato al tribunale che provvederà poi ad asseverare il testo e renderlo disponibile per il ritiro dopo 5 giorni lavorativi. Una traduzione ufficiale o giurata però necessita di marche da bollo, in questo specifico caso bisognerà apporre una marca da bollo da €16 ogni 4 facciate, il tribunale provvederà poi a dare tutte le specifiche del caso ed eventuali regole vincolanti come ad esempio apporre la marca da bollo anche sul documento originale e non solo sulla traduzione oppure l’acquisto di un’altra marca da bollo per il verbale di giuramento e via discorrendo.
Alla fine di tutto il processo, visto che è una traduzione certificata che serve per l’estero, verrà verrà inviata per raccomandata oppure tramite un corriere internazionale all’indirizzo specificato dal cliente.
Perché una traduzione certificata?
La traduzione certificata è l’ideale per chi non vuole correre dei rischi, specialmente se abita all’estero e non conosce bene l’idioma locale. Per ricordare un fatto recente accaduto nel 2001, la casa automobilistica Honda lanciò sul mercato un’automobile di nome Fitta, quello che non sapeva è che la parola “fitta” nei paesi nordeuropei indica i genitali femminili ed ha una accezione molto volgare.
Ciò portò a l’azienda a cambiare in modo rocambolesco il nome in Honda Jazz ma il danno ormai era fatto, la pubblicità arrivò fino ai paesi del nord Europa con grande sgomento e tutto si sarebbe potuto evitare con una traduzione certificata dall’estero che potesse quindi segnalare repentinamente questo errore ed evitare quindi una cattiva pubblicità all’azienda.
Ultimi consigli per una traduzione certificata
Per avere una traduzione certificata ottimale è necessario qualche piccolo accorgimento. In primis, il documento originale deve essere scritto bene e soprattutto leggibile in modo che i tempi di consegna non siano rallentati.
Per tutte le lingue poco comuni o arcaiche è consigliabile rivolgersi all’albo dei consulenti tecnici del tribunale in modo da poter godere di una traduzione accurata e certificata. Va bene anche se il traduttore è iscritto ad altri uffici, non è importante, basta semplicemente che abbia esperienza e i titoli del caso. Se non si è vicini a un tribunale, è possibile anche rivolgersi a un notaio quest’ultimo infatti può asseverare una traduzione con giuramento.
Per tutti i documenti che andranno all’estero, è importante non dimenticare che ci saranno due passaggi: la legalizzazione italiana che segue tutti gli step precedentemente descritti e la legalizzazione consolare estera che verrà fatta nello Stato di destinazione. Essendo quindi una materia regolata dalle leggi dello Stato europeo estero di riferimento, il soggetto dovrà capire se la traduzione è ammessa e se c’è bisogno di entrambe le legalizzazioni o possa bastarne semplicemente una. Bisognerà andare del consolato dello Stato, prendere un appuntamento ed essere informati riguardo a tutte le procedure.
I segreti di una buona traduzione certificata
Una buona traduzione non è mai letterale, la bravura del traduttore è proprio quella di capire il senso del testo e il pubblico a cui è destinata per cui dovrà sottostare la sua scrittura a un determinato linguaggio che può essere tecnico, scientifico, letterario, finanziario o comunicativo a seconda del suo cliente.
Per le traduzioni letterali esistono i traduttori online che spesso e volentieri fanno un lavoro davvero mediocre e con il rischio di incappare in errori o brutte figure. Se l’oggetto da tradurre riguarda una materia tecnica è bene che il traduttore sia competente in quella determinata area altrimenti non si avrà un linguaggio consono e la traduzione, seppur tradotta bene, perderà di tono.